Ecco, è giunta l’ora soave,
l’attesa, la dolce, la buona,
l’ora che il cuore solleva
come spiga che il sole incorona.
Tutto si posa, tutto s’intona:
la falce nel grano che ride,
l’odore del pane che dona
la sera alle mani ferite.
Il tempo si chiude nel cerchio
che il bue ha tracciato nel campo,
e il cielo, nell’ombra che cresce,
si fa della vita un canto.
Oh, quanta pazienza silente!
Vangare, seminare, sudare…
e ora la terra è presente
con frutti che sanno d’amare.
E l’uomo si siede, pian piano,
sul ceppo che un tempo ha tagliato,
e guarda la vigna, il suo grano,
il mondo che ha costruito.
Sorride, col sole nel petto,
le rughe gli dan compagnia.
Capisce, nel cuore perfetto,
che è giunta la sua poesia.
Che il pane è più dolce al tramonto,
che il vino ha più canto maturo,
ché ogni seme nel tempo ha raccolto
un destino sereno e sicuro.
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