Un amico

Che belli i bei tempi quando il motore nitriva, quando a quei poveri cavalli selvaggi arrivavano dritti sulla schiena i bisogni d’amore del suo padrone.
Il motore passava rapidamente dalla prima alla quarta, sfiorando i 5000 giri e vibrando potente sotto il piede veloce e violento, come un fantino frusta la sua bestia che da tutto. C’era un particolare feeling tra i due, facevano parte dello stesso corpo, un ibrido carne/metallo perfetto. Tutto era sempre sotto controllo, come un atleta controlla il suo corpo in volo…
Ma la vecchia Fiesta 2000cc del mitico Paolo non potrà più deridere le altre auto ai semafori, o in curva quando passava come un razzo radente il guardrail…
Non sarà più la reginetta della superstrada Sassari – Cagliari, quando riusciva a fare 214 kilometri di strada sconnessa in 1 ora e 20, ai bei tempi.

Lo avevo avvertito; glielo avevo detto di cambiare le gomme. Si vedeva che erano lisce. E poi la pioggia nel mese di Maggio qui a Peadas è furiosa, e la strada troppo viscida, anche per lui.
Anche se, in fondo, è proprio una bella coincidenza. In questo posto accadono cose veramente strane, a volte. Avrebbe fatto di tutto per essere lì a Cagliari, a casa della sua ragazza. Non poteva rinunciare a quel sorriso, a quel viso da bambina che amava così tanto. Tutta la sua forza nasceva proprio lì. Su quella pelle di pesca che gli piaceva accarezzare. Anche se a volte la frutta più bella nasconde il vermetto, dentro, in prossimità del nocciolo; così si vede solo quando è troppo tardi, che tu già hai mangiato e assaporato tutta la polpa più buona e solo dopo ti accorgi che il vermetto c’è sempre stato.
Beh, forse, Paoletto non si è fatto fregare dalla nebbia del mattino.

E poi il mio vecchio amico lo sapeva che la strada nuova non l’hanno ancora terminata, che sbuca nel vuoto.

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