Non è facile quando hai una pistola puntata alla bocca.
Non è per niente facile.
Sei dentro la tua macchina che vai al bar, come ogni sabato, e lo stereo appena comprato ti manda a palla l’hammond di Green Onions, quando incroci la macchina di Tore Corrias.
Esce subito e ti dice che sei morto. E’ incazzato per il fatto che hai messo incinta Fabiana, la sorella, che è sposata con uno stronzo magnacaula di Sassari. A Peadas lo sanno tutti tranne che i familiari di Fabiana. Ma pare che la voce sia arrivata anche a Tore.
Esci dalla tua macchina e gli dici che lui non c’entra un cazzo, che è una cosa che riguarda te e sua sorella, ma non fai neanche in tempo a finire che ti ritrovi contro un muro con una pistola puntata dritta alla tua bocca.
Non sai se cagarti dalla paura o se reagire, vorresti fare di tutto ma sei paralizzato.
I coglioni diventano piccoli piccoli, e duri come il ferro. Ti pesano in un modo assurdo.
Il cuore ti sale in gola e provi a mandarlo giù, deglutendo la saliva che ti cola dalla bocca.
Dallo stomaco, come vomito, risalgono preghiere che avevi dimenticato da un pezzo.
Il cervello pensa cento milioni di cose contemporaneamente, ma il corpo non esiste più, non lo manovri, non ce l’hai.
Ad un certo punto non riesci a vedere nient’altro all’infuori di quella canna lucida e scura puntata contro di te.
Pensi che la tua fine può passare da un momento all’altro attraverso quella canna e venire a spappolarti il cranio.
Il bastardo che tiene la pistola ha un alito che puzza di cinghiale morto.
Ti parla e si agita, sbattendoti quel cannone sui denti.
Non sai come uscire da questo casino, perché non puoi uscirne.
-Anche se mi spari, là dentro il bar la gente sentirà il colpo. Come farai?
-Non sono problemi tuoi – ti risponde.
E’ fottutamente stronzo questo qui, buccirussu.
Però gli hai messo paura. Ti dice di salire in macchina.
Ma questo stronzo è più nervoso di te: gli cadono le chiavi della sua Lancia.
Ti punta contro l’arma e si inchina per prenderle.
Lo stereo si blocca, poi riparte con lo stesso hammond: ti ricordi di aver azionato il repeat.
Tore tasta per terra con la mano cercando le chiavi, ma non le trova e così si volta per mezzo secondo, tenendo sempre la pistola puntata verso di te.
Gli sferri un calcio alla mano, e la pistola va a sbattersi contro la sua macchina, lasciando partire un colpo.
Dai un altro calcio a Tore, stavolta nello stomaco, ma lui ti prende la gamba fra le mani e ti butta a terra. Va a prendere la pistola ma riesci a bloccarlo con uno sgambetto. Gli salti sopra e gli sferri due pugni. Ma quel bastardo è più grosso di te e riesce a girarsi. Ora è lui sopra di te. Ti tira un pugno, un altro, poi un altro e un altro ancora. Il sangue ti cola dal sopracciglio sinistro, mentre quello stronzo continua a tirare pugni. Riesce a prendere la pistola e te la punta contro. Gli tieni le mani, cerchi di resistere. Senti in lontananza le sirene dei carabinieri, qualcuno deve averli avvisati.
Stai per togliergli la pistola dalle mani, quando all’improvviso parte un colpo…
Sei circondato da tante sirene, qualcuno sta chiamando un’ambulanza, Tore ha le manette strette ai polsi e lo portano via. In tanti urlano, alcuni piangono, molti restano in casa a guardare da dietro le tende delle loro finestre.
I tuoi amici accorsi dal bar ti si stringono attorno, due vanno ad avvisare tuo padre. Non senti più niente, il tuo corpo non risponde. Hai freddo. Nel buio della notte i tuoi occhi riescono a vedere solo un bianco pallido.
Green Onions riparte con il suo hammond…
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